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  Interviste
 
....... Con Gianluca Galasso

 Non deve essere il massimo della vita cominciare l’anno con la febbre e l’influenza. Ma Gianluca Galasso si sforza comunque di sorridere. Sarà perché proprio non ha mandato giù la fine del 2009. O anche perché muore dalla voglia di ricominciare, convinto com’è che questo può essere il campionato della svolta.
«Galasso può essere un rinforzo importante», ha chiosato Conte nella conferenza stampa di fine anno. L’allenatore, com’è ormai noto,
non è rimasto soddisfatto del rendimento del jolly di Latina e, come spesso fa, non l’ha mandato a dire. Questioni tattiche, nulla di personale. Conte pretende un’atten - zione maggiore alla fase difensiva. Ma quella che sembrava poter essere l’inizio di una fase di «gelo» si è subito trasformata» in energia positiva. Tra persone intelligenti la strada più facile è quella del dialogo. Parlare e chiarirsi.

Galasso, com’è andata con Conte? Cosa vi siete detti a quattr’oc ch i ?
«Nulla di particolare. Mi ha spiegato cosa pretende da me e io ne ho preso atto».
Ma cos’è che non funzionava?
«Sono normali dialettiche tra allenatore e calciatore. Con Conte c’è uniformità di vedute, remiamo nella stessa direzione».
Il 2008 è volato via.
«È stato un anno importante. E bello, soprattutto fino a giugno».
Poi cosa è successo?
«Diciamo che la fortuna non mi ha aiutato. Tre infortuni non sono uno scherzo, spero di aver chiuso i conti con la cattiva sorte».
Quanto l’hanno condizionata i malanni muscolari?
«Tanto, direi. Quando non riesci ad allenarti bene e non trovi continuità nelle partite è normale che tutto si complichi».
Scelga la fotografia più bella del 2008.
«Non mi va di indicare una partita in paricolare. Dico che quello che abbiamo fatto insieme a Conte da gennaio a giugno è stato fantastico. Una cavalcata esaltante».
E cosa cancellerebbe dell’anno appena andato?
«Ho passato momenti difficili sul piano personale (la scomparsa della giovanissima mamma, ndr) ma questa è la vita».
Si sente più forte, oggi?
«Sicuramente sono cresciuto, sì diciamo anche un po’ più forte perché certe cose ti segnano».
Ora come guarda la vita Gianluca Galasso?
«So solo che nulla è più come prima. Non potrebbe mai esserlo».
Il compagno di squadra che più l’ha sorpresa?
«Senza dubbio Kamata. Ha fatto progressi enormi fino a diventare una pedina chiave».
In cosa è cresciuto di più?
«Ha trovato continuità, l’anno scorso non era il suo pezzo forte».
Contento per il ritorno di Lanzafame?
«Contentissimo. Davide è un ragazzo d’oro».
Cosa può dare al Bari?
«In questa categoria è sprecato. Può darci qualità, aiutarci a stare sempre a braccetto con le prime».
Per il Bari che anno prevede?
«Non ci vogliamo fermare».
Galasso, ormai non si può far finta di niente.
«E chi dice il contrario? Sappiamo che la B deve ancora cominciare, ma noi vogliamo i playoff».
A maggior ragione ora che la società sembra intenzionata
a rafforzare l’org anico?
«Ognuno fa il suo, si cerca di migliorare. Incrociamo le dita...».




Intervista a cura del sito tuttosulBari


...... Con Davide Lanzafame


Il primo trasferimento dell'anno è stato il tuo, da Palermo a Bari
"E' un'esperienza che non è stata delle più felici. Ora mi va di parlare solo della nuova avventura e di affrontarla con il massimo entusiasmo".

Ti aspettavi questa parentesi a Palermo?
"Quando uno si trasferisce spera sempre nel meglio. Adesso preferisco parlare d'altro".

Torni a Bari, ti hanno accolto a braccia aperte
"Io sto benissimo qui, ho un rapporto particolare sia con la società che con l'ambiente. E' tutto l'insieme che mi fa stare bene. Ho tanta voglia di arrivare dopo questi quattro mesi, ci sono tutte le carte in regola per fare bene".

Come t'è sembrata la A?
"Un campionato di massimo livello, forte, con giocatori di calibro superiore. Me l'aspettavo proprio così".

E la B come sarà?
"Sarà un campionato aperto, chi arriverà con un po' di fiato alla fine sarà aiutato. Speriamo di fare bene, ma bisogna essere umili e guardare al presente, partita dopo partita, senza fare programmi".

Tu, Raggi, De Melo avete avuto problemi: come te lo spieghi?
"Sono venuto a Palermo con grande entusiasmo, ma poi ognuno fa le sue scelte. E' normale che uno prenda delle decisioni dopo un quattro cinque mesi senza fare bene".

C'erano altre squadre che ti volevano
"Sì, però io volevo tornare qui per fare bene e recuperare i mesi persi".

Vuoi tornare in A?
"Penso a fare bene, poi sarà quel che sarà. Col tecnico ho un bel rapporto, bisogna lavorare tanto e bene".

Ti ha parlato di questi mesi?
"Guardiamo solo al presente, poi ognuno prende delle decisioni come quella dell'anno scorso. Se uno potesse prevedere il futuro sarebbe un mago".

Che partita t'aspetti?
"Difficile, come tutte. Speriamo di fare bene anche se la Salernitana si sta riprendendo".



 
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